DECRETO CURA ITALIA: LE PRINCIPALI MANOVRE ECONOMICHE

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto c.d. Cura Italia finalizzato a contrastare, sul profilo economico, l’emergenza da diffusione del contagio del coronavirus. In attesa della pubblicazione del testo del decreto in Gazzetta Ufficiale, si riportano i quattro assi su cui il Governo ha deciso di intervenire per il mese di marzo.

1.SANITÀ

In primo luogo, è stato predisposto un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi e 500 milioni per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale, la Protezione Civile e tutti gli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza.

2.LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Il secondo capitolo prevede lo stanziamento di oltre 10 miliardi di euro per la difesa del lavoro e del reddito affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus. Sono stati estesi gli ammortizzatori sociali, come il Fondo di integrazione salariale incrementato di 1 miliardo e 300 milioni di euro e la Cassa integrazione in deroga, aumentata di 3 miliardi e 300 milioni di euro, che andrà a coprire anche le aziende “con un solo dipendente”. Il governo ha poi precisato che la Cassa integrazione avrà una durata di massimo 9 settimane.

Le famiglie potranno usufruire di un congedo parentale per la durata di 15 giorni o, in alternativa, di un bonus babysitter pari a 600 euro. Lo stanziamento è di 1 miliardo e 200 milioni di euro, con ulteriori risorse per il personale sanitario che disporrà di un bonus babyistter speciale. I permessi previsti dalla legge 104/1992, per il periodo di marzo e di aprile, saranno estesi a 12 giorni, con uno stanziamento di 500 milioni di euro.

Per tutelare i lavoratori autonomi e liberi professionisti per il mese di marzo sono stati stanziati 3 miliardi di euro, sotto forma di un assegno di 600 euro. Per coloro che continuano l’attività lavorativa durante l’emergenza vi sarà un aumento di risorse in busta paga per il mese di marzo. Per coloro in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia. Le procedure di licenziamento iniziate dal 23 febbraio in poi sono congelate.

3.BANCHE

Sul terzo fronte, “sono stati messi in campo 25 miliardi di euro di denaro fresco a beneficio del sistema economico italiano”, annuncia il Premier Conte, mobilitando flussi per complessivi 350 miliardi di euro di finanziamenti all’economia reale. Sospese rate di prestiti e mutui “sia con il potenziamento del Fondo di garanzia, sia con il meccanismo del Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui dei lavoratori autonomi, o di chi ha perso il lavoro, sia con una garanzia pubblica che può consentire al sistema bancario di sospendere le rate dei prestiti o di estendere i finanziamenti”, afferma il Ministro Gualteri.

4.FISCO

In materia fiscale, si conferma il rinvio al 20 marzo degli obblighi fiscali e la sospensione dell’obbligo di versamento delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Per tutti i soggetti con fatturato fino a 2 milioni di euro, la scadenza della rata per il pagamento Iva, ritenute previdenziali e delle ritenute fiscali slitta, invece, fino al 31 maggio. Per le filiere più colpite dall’emergenza (quali turismo, ristorazione, cinema e teatri, sport, istruzione, fiere ed eventi) vi è la sospensione dei pagamenti a prescindere dal limite di fatturato. All’elenco dei beneficiari è stata inserita la categoria del trasporto merci.