Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella seduta del 5 ottobre scorso, il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale.
I principi cardine che guidano la riforma:
- lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
- la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
- la progressività del sistema che va preservata seguendo i dettami della Costituzione, che richiamano un principio generale di giustizia e di equità;
- il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
In particolare, il disegno di legge interviene sui seguenti aspetti della materia fiscale:
- Sistema duale e Irpef: il disegno di legge prevede la riforma delle imposte sui redditi personali, in particolare l’Irpef e le imposte sostitutive. Tale sistema poggia, dunque, su due pilastri che è possibile individuare nel completamento del sistema duale e, quindi, la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro e nella riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi da lavoro;
- Tassazione di impresa Ires: in questo caso il testo intende rendere coerente il futuro sistema con l’approccio duale. Pertanto, nel processo di attuazione della delega si potrà modificare la struttura delle imposte (aliquote e basi imponibili) a carico delle imprese, in modo da allinearla a quella tendenzialmente e gradualmente omogenea prevista per la tassazione di tutti i redditi da capitale;
- Iva e Imposte indirette: in relazione all’Iva, si stabilisce l’obiettivo di razionalizzare l’imposta, con riguardo anche ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse. Si mira a semplificare la gestione del tributo e a ridurre i livelli di evasione e di erosione dell’imposta;
- Irap: il testo prevede il superamento in maniera graduale dell’Irap;
- Catasto: è prevista l’introduzione di modifiche normative ed operative dirette ad assicurare l’emersione di immobili e terreni non accatastati. Inoltre, si prevede l’avvio di una procedura che conduca a integrare le informazioni sui fabbricati attualmente presenti nel Catasto, mediante la rilevazione, per ciascuna unità immobiliare, del relativo valore patrimoniale, in base ai valori normali espressi dal mercato e introducendo meccanismi di adeguamento periodico. Questo intervento non ha tuttavia alcun impatto tributario.
- Imposte locali: il disegno di legge prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef con delle rispettive sovraimposte. Il nuovo sistema potrà essere disegnato al fine di garantire comunque che nel loro complesso Regioni e Comuni abbiano un gettito equivalente. Si prevede la revisione dell’attuale riparto tra Stato e comuni del gettito dei tributi sugli immobili destinati ad uso produttivo, al fine di rendere l’IMU un’imposta pienamente comunale.
- Riscossione: il testo interviene per riformare il sistema della riscossione, superando l’attuale sistema che prevede una separazione tra il titolare della funzione di riscossione (Agenzia delle Entrate) e il soggetto incaricato dello svolgimento dell’attività (Agenzia delle Entrate-Riscossione). Il potenziamento dell’attività potrà derivare dall’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati, che andranno valutati e definiti in sede di decreti delegati.
- Codici: si prevede la codificazione delle norme tributarie e si mira ad avviare un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno di Codici.